#HER.
Ieri sera ho avuto la splendida idea di vedere il nuovo film di Spike Jonze, punto primo: perché era una serata triste , punto secondo: perché diverse persone mi hanno consigliato di vederlo e di , magari , parlarne dopo riguardo al significato di questo film.
UN PO DI TRAMA ( TRANQUILLI NON VI ANTICIPO NULLA DEL FINALE): In poche parole il protagonista è Theodore Twombly, un uomo solitario che lavora per una società che si occupa di scrivere lettere a mano, e dato che vive in un futuro ( oserei dire: non più lontano di 50 anni) iper tecnologico, possiede una sorta di smartphone che lo guida in tutti i processi possibili al mondo , tra cui lettura di email , ricerche varie, da un Sistema Operativo un po’ speciale: Samantha.
Samantha, che ha la splendida voce di Scarlett Johansson, non è un OS qualunque, è quello per eccellenza: riesce a sentire emozioni , capisce quando Theodore è triste , cosa lo preoccupa e la cosa geniale è che secondo dopo secondo si aggiorna e si avvicina sempre più al carattere di una persona umana , incorporale ovviamente.
Ed è proprio grazie a Samantha che Theodore riesce a superare il divorzio , a tal punto da innamorarsi di lei , di desiderarla ma.. non tutto sarà così rose e fiori.
Un cast eccezionale , un film davvero interessante , ma non vi nego che mi ha fatto riflettere davvero tanto.
Di sicuro la tecnologia è qualcosa di spettacolare, è l’invenzione del secolo, basta pensare alla grandezza di Internet, alla quantità delle informazioni , alla loro accessibilità e alla bellezza di poter leggere di tutto su un qualsiasi tablet o smartphone. Ma siamo sicuro che tutto questo debba essere visto solo in positivo? Voglio dire: Qualora guarderete questo film, sicuramente arriverete all’idea che un OS sarà programmato in maniera così efficiente da distruggere stati d’animo come “solitudine” , “noia”, “depressione”, “tristezza” ma fino a che punto? fino a che punto riusciremo a porre sul nostro stesso piano qualcosa a cui noi stessi abbiamo dato vita? Un sistema operativo? Un computer? Non farebbe altro che portare alla pazzia ,a provare sentimenti per qualcosa di immateriale , a qualcosa che vive di megabit, di codici, e che amore sarebbe senza una cena a lume di candela , una serata al cinema , una vacanza rilassante e un romantico matrimonio seguito da una tradizionale luna di miele?
Non sono mai stato un tipo “all’antica”, (dopo tutto non sono nato nel 1940), ma riguardo a questo amore “PLATOLOGICO” ( platonico-tecnologico) sono un po’ restio. Sono sognatore da sempre e credo che il vero amore nasce prima di tutto da sguardi, perché gli occhi sono il “trait d’union ” di due persone.
Qui il trailer:
https://www.youtube.com/watch?v=xh6lP4F4LJg
Grazie del tempo dedicatomi,
Un acido, al Cinema.
interessante come film, infatti volevo proprio vederlo, spero presto.
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l’amore nasce dagli sguardi…quanta verita’ in queste parole…lo vedro’ in settimana ti faro’ sapere bacio acido!
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Troppo cool!! buona domenica andrea!
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Mi piaci sempre di più!

P.S. Dopo questa, sicuramente andrò a vederlo, ma in lingua originale per l’appunto..Quelle voci non possono essere sostituite